mercoledì 6 giugno 2018

STENTO A CREDERCI

 Ecco una di quelle sere terribili, tutto intorno a me dorme, fa silenzio: una serie di circostanze infernali che il mondo sembra caderti addosso.
 Come sempre, apprezziamo la vita quando ci passa accanto la morte: stavo riflettendo sull'importanza del volersi bene e del cercarsi, quando si è in forma e coscienti, quando si può apprezzare un sorriso e una stretta di mano, perché poi quando a vincere è la malattia, quella degenerativa, tutto cambia, diventi un ninnolo nelle mani del destino.
 Quanto sia attaccata alla famiglia, alle tradizioni, ai gesti d'affetto incondizionato, già lo sapete; che uno dei perni portanti della mia vita sia l'amicizia, credo sia risaputo: quando si verificano fatalità il pensiero corre a quanto vissuto e sofferto in passato e cerco conforto nei momenti belli, spensierati, unici. Come diceva mio padre, dobbiamo volerci bene in vita, perché una volta che non ci siamo più, possiamo contare solo sul ricordo della famiglia, dei nostri cari.
 Ma quando a rischiare è una giovane mamma, quando a pregare per la sua vita sono i genitori, come ci confrontiamo con la parola, il conforto, la speranza e il bene?
 Corriamo fin dal mattino presto, insoddisfatti di qualsiasi nostra attività, continue lamentele sui soldi, colleghi, compiti, dieta; spendiamo e non siamo mai soddisfatti, viaggiamo ma non ne abbiamo mai abbastanza, dobbiamo essere i più abbronzati, i più magri, i più fighi e nonsochealtro, poi?
 La vita ogni tanto ci tira una spallata, ci allunga uno sgambetto, ci sgonfia le ruote: calmati, siediti, riprenditi, guardati intorno e pensa che tutto questo magari domani potrebbe sparire.
 Non siamo che un filo molto debole, a cui risulta appesa la nostra esistenza, di cui tanto fatichiamo a seguire la logica, a rispettare gli appuntamenti.
 E non parliamo di fede, di credo o speranza: siamo sempre confusi quando capitano fatti a cui nessuno può concedere certezze, ma da solo l'uomo non ha armi per contrastare il proprio destino, su altri lidi trova allora conforto.

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