E stavo pensando all'elaborato di italiano, al tema insomma, che sarà la seconda prova scritta per i ragazzi delle medie, anzi della Scuola Secondaria di Primo Grado, quindi la fine del primo ciclo con il nuovo esame di Stato. Detta così spaventa, ma alla fine si tratta sempre del vecchio foglio protocollo a righe su cui scrivere i pensieri, le impressioni, le idee che affiorano, si innalzano, corrono libere su un qualsiasi argomento indicato dalla terna di tracce.
È da parecchio che ci penso, ma oggi l'ansia si é fatta sentire più forte, mille raccomandazioni durante l'anno che domani dovrebbero accompagnare i ragazzi: non usare dire e fare, non pensare di scrivere cosa, attenzione ai congiuntivi, non li uccidete; rileggete il testo, occhio alle ripetizioni, non cominciare una frase con e, il ma vuole prima la virgola; lui e lei non sono soggetti, le doppie hanno una loro dignità, un maschile non si apostrofa...
Non posso compiere miracoli, non posso sostituirmi agli alunni, posso solo suggerire loro una sostanziosa spiegazione o l'importanza di qualche parola-chiave; in fondo si sono esercitati per tutto l'anno, con più o meno interesse, voglia, apprensione, capriccio...
Il tema, lo adoro, che ve lo scrivo a fare, le parole che si snocciolano, il concetto che si chiarisce, il disegno che man mano prende forma, diventa nitido... Mi piacerebbe possedere il dono della chiarezza, della narrazione, del tenere inchiodati alle mie parole mille e più lettori...
Ho l'ansia perché ci tengo che facciano un buono scritto, che non si perdano in chiacchiere, che non concludano la famosa terza colonna con "Secondo me...", temo che abbandonino il filo del discorso, si perdano in mille chiacchiere vuote o peggio esagerino con la penna fino a uscire dal seminato, sì andare fuori tema, la peggiore delle disgrazie quando ero studentessa io...
Il bello dell'italiano, della comunicazione, delle parole in libertà per esprimere il nostro sentire, per avvicinarci, per condividere, per sentirci uniti.
In bocca al lupo ai ragazzi del 2004, ai ripetenti e agli anticipatari, che il padre Dante ci suggerisca e Sant'Antonio da Padova ci assista con un miracolo... Abbiamo dalla nostra un Santo potente!
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