Giorni intensi, per tutti, ansia a chilogrammi e smaltire risulta difficile, specie per chi si trova immerso in un nuovo impegno, lavoro, occupazione; chi si lancia in una nuova impresa, chi non lascia il vecchio per paura e timore del nuovo, chi vorrebbe cambiare ma non ha coraggio.
E poi ci sono quelli a contratto determinato, a tempo, a progetto, a scomparsa e alternato, in alternanza o in prova; l'importante comunque è il lavoro e il conseguente e dovuto guadagno, per sentirsi utile, forte e attivo.
E quando un'occupazione non c'è, cominci ad escogitare i famosi espedienti, in poche parole ti inventi le tue competenze e le tue capacità, ti specializzi, ti formi e informi; bene, molto bene.
Quando scegli il lavoro da affrontare "da grande"? A quale etá smetti di inviare curriculum?
Me lo chiedo in continuazione, specie se ripenso ai miei anni migliori, universitari, impegnati, alle prese con bimbi e bimbi; avrò compiuto la scelta giusta? Ma questo è il quesito che praticamente risuona nella mia testa ad ogni azione giornaliera, specie con i pargoli e i loro capricci. Bene ma non benissimo.
Ecco, il primogenito sta concludendo il primo ciclo di studi, sta per chiudere le medie e ai miei tempi eri abbastanza grande da decidere se smettere o continuare, che fará di buono? Dobbiamo assolutamente occupargli il troppo tempo libero a sua disposizione una volte che terminerá di far finta di studiare e prepararsi, una volta che la scusa della ricerca in biblioteca nonpotrá piú utilizzarla...
Qualsiasi lavoretto pro-crescita e maturazione, piccoli risparmi da accumulare o spiccioli da spendere a piacimento, perché per crescere bisogna tentare.
Allora per l'estate prossima saremo in due da organizzare, chissá che cosa ci riserva la sorte...
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