lunedì 28 novembre 2016

HUBRIS

 Tema ricorrente nella cultura greca, letteralmente il termine si traduce con orgoglio, tracotanza, eccesso o superbia; trattasi di riferimento ad azione ingiusta o empia accaduta in passato, che produce conseguenze negative su persone o eventi nel presente; tale antefatto è la causa a monte che condurrà alla catastrofe finale nella tragedia.
 Tutti gli uomini che osano sfidare gli dei, che tentano di gareggiare con le divinità non solo vengono sconfitti e umiliati, ma subiscono pene gravissime, punizioni eterne o vanno incontro ad atroci sofferenze e quindi alla morte.
 Tanti i miti che ricordano la sfida di un mortale agli immortali, come quello di Aracne, quello di Prometeo, da sempre il mio preferito, o quello del re Agamennone che vuole tenere per sé Criseide figlia del sacerdote di Apollo Crise.
 Gli dei non perdonano, non ammettono che qualche piccolo insignificante uomo osi solo pensare di avvicinarsi alla loro arte, alla téchne, alla loro perfezione e se qualcuno ha l'ardire di compiere tale passo viene immediatamente messo a tacere, fatto rientrare nei ranghi, acquietato.
 Capita, a volte capita, purtroppo capita e se ne pagano le conseguenze.
 Esistono gli dei? Esistono esistono, sotto altre forme, altro aspetto, altro nome e se non fai parte dell'Olimpo non osare neanche muoverti verso di loro.
 Così sta scritto.

https://it.wikipedia.org/wiki/Hybris

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