Rispettare le regole è il primo dei comandamenti scolastici, sin dal primo passo nella scuola dell'infanzia: tutti vi si devono attenere per una convivenza civile, ordinata e serena per la comunità scolastica tutta. Giusto.
Nessuno di noi vorrebbe essere visitato da un dottore che ha camuffato il proprio curriculum studiorum né tanto meno vorremmo che un semi-ingegnere curasse una perizia antisismica su un edificio pubblico o privato. Giusto.
Non entro nel merito della questione scolastica che in questi giorni sta togliendo il sonno a tante persone e non solo quello, ma - e permettetemi di esprimere la mia opinione serenamente senza offendere nessuno - solo chi ha rispettato la legge può occupare un determinato posto di lavoro, credo.
Per presentare la domanda di supplenza, non mi è bastato l'ottimo voto della maturità classica né la lode all'università, ho investito soldi e tempo in altri esami integrativi, che certo hanno rafforzato le mie conoscenze linguistiche e mi hanno dato la possibilità di accedere ad un posto di lavoro pubblico e ben pagato. Giusto.
Nella classe quinta del corso serale in cui ho la fortuna di insegnare c'è un signore che ha scoperto di non avere in mano il diploma idoneo per discutere la tesi di laurea: se ne sono accorti e glielo hanno fatto notare SOLO al momento della domanda di laurea, chi ha sbagliato?
La legge non ammette ignoranza. Esatto.
In Italia si fa troppo conto sulle sanatorie, in qualsiasi campo, purtroppo; le regole si rispettano, ma ognuno faccia il proprio dovere: chi deve controllare controlli se i documenti siano corretti e in linea con la legge, chi deve compilare i moduli di domanda compili nel modo giusto e secondo le indicazioni ministeriali. Solo così ad ognuno il ruolo adeguato e la meritata ricompensa delle fatiche profuse.
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