Quando la stupidità supera la fantasia, quando la madre degli imbecilli partorisce il meglio del peggio, quando la dobbiamo smettere di far finta di nulla: ecco in poche mosse quello che capita in questi caldi giorni di fine ottobre sui campi italiani, o meglio sugli spalti, tra le tribune, sui sedili, e sui giornali sportivi italici.
E mi ritrovo a metter da parte il buon vecchio Giacomo - alla faccia dei programmi ministeriali e delle programmazioni appena consegnate - e via con il DIARIO che più DIARIO non si può.
Di norma, il racconto autobiografico delle proprie emozioni si affronta in seconda, ma bando alle regole oggi si é parlato anche in terza di ciò che accade nel mondo reale, quello di fuori, quello tifoso.
I miei alunni sono equamente divisi tra le due squadre capitoline e chiedo a loro delucidazioni in merito a cotante imprese antisemite: molti neanche sono informati, altri sminuiscono l'accaduto e lo definiscono come il più classico degli sfottó, altri ancora lo scusano perché tutto é partito dai manichini di due calciatori impiccati davanti al Colosseo - sempre meglio...
Che dire se non leggere delle privazioni degli ebrei, della stella a sei punte, dei negozi e delle compere in ore stabilite e della morte crudele due mesi prima della liberazione del campo di concentramento?
Quando la scuola può metterci una pezza, ma non ne sono tanto sicura: ogni ragazzo imita, ascolta, riproduce quanto vede e ascolta dal suo idolo... E i calciatori in questo sono seguiti da folle oceaniche, idoli che guadagnano al giorno quanto nessun operaio mai in vita sua, macchine e belle ragazze.
Lo sport, la sportività, la sincerità, la fatica, il confronto...? Poco o niente, quando in campo entra un calciatore di colore, che poi percepisce uno stipendio da capogiro rispetto agli imbecilli che lo deridono, ma contenti loro... Così questa volta un gruppo di intelligenti ha pensato bene di coinvolgere in beceri giochetti di superiorità un'anima pura, vittima dell'olocausto, simbolo della cattiveria e della disumanità umane.
Io, nel mio piccolissimo, ho letto, spiegato, ricordato: quanto ne é rimasto? Mah.
La solo idea che tra i volenterosi artisti decoupage ci sia un tredicenne mi fa inorridire, accapponare la pelle, invece di stare in cameretta a studiare la Storia, a leggere e a documentarsi... Pensiamo al modo di offendere e sporcare la memoria di sacrifici umani.
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