Prima sfogliamo tutto il libro: accattivante, colorato, arricchito da molte fotografie, approfondimenti di storia contemporanea e verifiche di fine unità.
Si passa poi a colloquiare con i ragazzi: il gruppo classe è snello, molto sveglio e ricettivo, partecipano al "gioco" con spiccato interesse; cerchiamo di capire quanti siano gli alunni stranieri - comunitari o extra-comunitari - di prima o seconda generazione.
Contiamo due cugini di origine marocchina, nati in Italia da genitori emigrati, la femminuccia più sveglia del maschietto e di tanto, come sempre; una ragazzina invece romena, che vive con la madre nel nostro Paese dall'età di due anni.
Bene: tra una settimana questi tre alunni dovranno raccontare ai compagni del loro Paese, di usi-costumi-tradizioni-colori-indumenti-credo religioso e pratiche sociali, con l'ausilio di materiale a loro scelta, che siano foto, uno scialle, accessori, libri. Ho pensato di concedere la priorità alla ragazzina romena, in quanto il programma di seconda prevede lo studio del nostro continente, ma si tratta dell'inizio del colloquio, del famoso "rompere il ghiaccio".
Veloci considerazioni:
- I ragazzi poco conoscono l'utilizzo dell'atlante come strumento fondamentale di studio e aiuto per rendersi conto di quanto cammino abbiano macinato "gli stranieri" per arrivare in un paesino della provincia viterbese.
- Gli amici si sono accorti che la loro compagna è originaria della regione del Conte Dracula di Hotel Transylvania, il film d'animazione; molto presto assoceranno anche il Conte Dracula di B. Stoker, spero.
- Per una maggiore "integrazione" sarebbe cosa buona e giusta assaggiare i piatti tipici di ogni regione a portata di banco: allora sono stati proposti il cous cous marocchino, la carbonara e la gricia, che mettono tutti d'accordo, mi sembra il minimo!
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