Fatemi capire, voi tutti più informati e lucidi di me: a settembre dell'anno del Signore 2019 per ricoprire un ruolo fondamentale nella famosa squadra di governo italiano non serve alcun titolo specifico di studio, nessuna specializzazione se puoi vantare anni di lavoro al nero, battaglie per i diritti dei lavoratori e discorsi pubblici toscani, giusto?
Sono figlia di operai, nipote di contadini, ho scelto di intraprendere gli studi classici quando non era scontato l'impegno superiore, quando non era necessario proseguire dopo la terza media e quando non era previsto che i figli del QUARTO STATO si impelagassero in scuole tanto alte.
Non so quanti esami universitari abbia sostenuto - compresi i famosi 24 CFU ultima promessa - per ottenere un posticino vacante di supplente, non ho trovato alcun collocamento nel settore dei Beni Culturali - concorso a breve a parte - non ho abbastanza soldi per aprire la libreria dei miei sogni, perché non posso contare sull'aiuto economico della famiglia d'origine.
Ho iscritto i miei figli a qualsiasi corso di inglese a pagamento dall'età di sei anni, perché devono sapersi muovere nel mondo, capire gli altri, comunicare e non sentirsi estranei o avulsi dal contesto globale. Credo fermamente nel sapere, nelle regole di grammatica italiana, sono una volontaria della Biblioteca Comunale che si svocia per far crescere e diffondere la passione per la lettura e non solo.
Sono madre di tre pargoli in età scolare e come gli altri genitori sono disposta a spendere tutto il possibile per l'istruzione, i viaggi studio, il miglioramento in vista di un buon futuro, della mia famiglia e della mia Nazione.
MA NO, ora mi si dice altro.
La strade che portano al governo di un Paese sono altre, quelle che né io né alcun mio familiare abbiamo mai intrapreso, bene lo spiegano quelli della parte politica che io ho sempre votato.
Qualcosa non torna, come L'ISOLA CHE NON C'È
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