Ecco allora riporto il parere della professoressa, ormai abbiamo cominciato insieme questo percorso e mi sembra doveroso portarvi a conoscenza degli sviluppi ulteriori.
Ci siamo incontrate questa mattina, in pasticceria, perché le buone idee diventano ottime se accompagnate da dolcezza: la professoressa Sarlo mi ha restituito il manoscritto corretto sì proprio con le correzioni a matita delle parti che secondo lei non meritano di continuare ad esistere, dei refusi, dei sinonimi e scivoloni vari che posso aver collezionato strada facendo; io intanto avevo rivisto e costruito una nuova versione.
E poi la conversazione, come sempre, si è allargata, come un sassolino lanciato in uno specchio d'acqua, in cerchi concentrici, a partire da un volume datato sulla Santa viterbese, pubblicazione che sembra sia stata bandita dal capoluogo, rifiutata, dannata dalla memoria collettiva tradizionale.
Nel mio manoscritto c'è del buono: la tematica, l'attualità, la forma frizzante e scorrevole; ci sono però vari aggiustamenti da apportare come una migliore introduzione con spiegazione della formula utilizzata, uno spettro di interessi da sottolineare, le motivazioni "ideologiche" - si può utilizzare ideologiche professoressa? - e l'incontro che mi hanno spinto a scrivere, o meglio, a rielaborare tutto il materiale.
La professoressa si è offerta di affiancarmi sulla strada tortuosa della correzione, del rimanere fedele al lavoro, perché a me capita di cominciare mille progetti e di perdermi nell'ultima idea brillante spuntata o impegno lavorativo assegnatomi: invece essendoci date una scadenza, con la promessa che devo rivedere e riscrivere una parte importante dell'elaborato sono sicura che porterò a termine l'impresa, anche perché mi vergognerei con la mia insegnate del Liceo...
E poi i figli e la scuola: tasto dolente per ogni docente, capita di essere più disponibile con i propri alunni che pazienti con la prole a casa, molto spesso di lasciare andare compiti e consegne casalinghi per dedicarsi alle classi.
Dunque, riassumendo, sono sulla buona strada, il mio manoscritto vale ma deve essere affinato e raffinato, lavorarci di lima, alla Catullo insomma; il prossimo appuntamento sarà per metà ottobre e conto di finire la redazione, scrivere le parti mancanti, rinforzare le mie motivazioni e chiudere il cerchio di un buon prodotto. Che poi secondo la professoressa meriterebbe attenzione e presentazioni varie, di questo non ne sarei tanto sicura.
E poi la richiesta più sconvolgente: Alessandra puoi rivolgerti a me dandomi del tu? Non ne sono capace, mi ci devo impegnare Professoressa!
In foto le due versioni manoscritte.
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