Cosa hanno in comune Rosa da Viterbo, San Francesco, Niccolò III Orsini, Egidio da Viterbo e il cardinal Cristoforo Madruccio?
Oltre naturalmente a Santa Romana Chiesa, tutti questi e molti altri personaggi storici "minori" hanno gravitato intorno all'orbita collinare cimina.
Ottimo l'incontro di oggi pomeriggio presso una raccolta e accogliente chiesina del centro storico, dove una chitarra classica ha accompagnato, alternandosi o rimanendo in sottofondo, il racconto storico su numerosi protagonisti della storia dal XIII al XVI secolo del piccolo centro collinare in cui vivo.
Sono stati letti documenti storici, testimonianze, componimenti riguardanti appunto queste grandi personalità, senza annoiare il pubblico non molto numeroso, ma interessato e attento.
Non è semplice trattare certi argomenti, si rischia di organizzare una noiosa lezione universitaria, invece trovo interessante la formula attuata, mi piace questa interazione tra documento, note, intervento degli ascoltatori e considerazioni personali, perché l'incontro si modula, si adatta e si fa interessante. Inoltre ho trovato tanti spunti per alcuni miei studi particolari su papa Orsini, che Dante addirittura colloca all'Inferno.
Note stonate, secondo il mio modestissimo parere:
- è mancata la presentazione del musicista, anche semplici note biografiche;
- al pubblico andava fornita una copia delle letture per seguire meglio il discorso;
- per gli ignoranti musicali come la sottoscritta, non è stata fornita alcuna indicazione dei brani eseguiti.
Molto bene invece l'alternanza parole e musica, i rimandi storici, l'approfondimento e la precisione delle fonti consultate, la semplicità del linguaggio e la promessa di continuare su questa strada culturale.
Unico grande rammarico, il solito, la poca partecipazione della cittadinanza: peccato per chi ha perso l'occasione di una buona crescita culturale locale.
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