Quando le parole non hanno senso, quando dire equivale a nulla, solo lacrime, lacrime amare, occhi gonfi, rossi, iniettati di sangue, calma apparente, indotta, sedata.
Incontentabili, ci affanniamo, schizzati, galoppiamo, poi la vita ci ferma, ci impone di riflettere, non siamo niente, un battito d'ali di farfalla e non ci siamo più.
Il bene, il male, il coraggio, l'onestà, il giudizio degli altri, a quale scopo?
Lottare, arrancare, poi? Solo pianto e disperazione.
Il destino beffardo, imperscrutabile, misterioso, ci aspetta, ci precede, ci condiziona.
Basta, non ci resta che pregare.
Così scrive Quasimodo:
all'urlo nero
della madre che andava incontro al figlio.
Così Ungaretti:
Ricorderai d'avermi atteso tanto,
e avrai negli occhi un rapido sospiro.
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