Questa mattina il piccoletto se ne è andato in gita, in orario scolastico, in una fattoria del contado paesano e ha scoperto... come si lavora la mozzarella. Contadina io un tempo che sembra giurassico, per me alla sua età era normale vedere tosare pecore, macellare animali e preparare le salsicce; ora i miei pargoli sono cittadini, pur abitando in un paesello di collina ad economia agricola.
In generale le nuove generazioni più facilmente conoscono il mare e le vette alpine, meta di sospirate vacanze, che un'azienda agricola.
Entusiasta, ci ha raccontato della differenza tra tori e mucche - la lunghezza delle corna (!!) - di come si prepara il formaggio e di quanti assaggini ha goduto, il migliore naturalmente la mozzarella.
Sono veramente felice di questa esperienza che gli ha colorato le guance di rosso e riempito la pancia di ottime fragole, ma mi spiace di una conoscenza della campagna limitata - non possediamo più il terreno e quindi molte esperienze sarebbero perse senza queste incursioni rurali della scuola e dei campi estivi.
Poi consideravo l'importanza dei cosiddetti prodotti a km 0 e devo confessare che non ne faccio l'uso che dovrei, invece tra le imprese che sorreggono la nostra economia hanno una certa rilevanza gli allevamenti, la lavorazione del latte, il settore ortofrutticolo, una realtà talmente vicina e a portata di zampa, che si dà forse per scontata.
Domani provvederò subito a ricambiare l'ospitalità di questa gustosa azienda con l'acquisto dei loro prodotti, mi sembra cosa buona e giusta.
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