lunedì 11 aprile 2016

SORIANESITA', ovvero sentirsi a casa anche a Tuscania

 Giuro, siamo andati a Tuscania invitati dai nostri amici speciali, così alla cieca, ci siamo fidati del loro fiuto domenicale per passare qualche ora di sole insieme. Niente di più e invece...
 Appena arrivati sulla piazzetta delle manifestazioni ho scorto quei bei ragazzi in calzamaglia inconfondibili, ma mi sono vergognata a salutarli con tutto il braccio alzato, come se fossimo in terra straniera o peggio nemica, così mi sono limitata a scrutarli da lontano. Poi uno a uno ho incontrato tanti compaesani, genitori dei suddetti campioni folkloristici e guardandoci negli occhi ci siamo quasi commossi.
 Per non dire poi del delirio al suono dei tamburi e allo scintillio delle armi, che emozione e quanti applausi... E, udite udite, mi sono vista lo spettacolo in prima fila, con la musica delle pive nell'orecchio sinistro, il sole in faccia e il tifo da stadio a destra, bravi bravi sti ragazzotti e pure gentiluomini...
 Ecco cosa si intende per sorianesità: ti imbatti ad aprile in uno spettacolo che vedi ogni anno ad ottobre ed è come se fosse la prima volta.








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