martedì 15 gennaio 2019

QUANDO PENSI AL FUTURO

 Tutto quello che leggerete in questo articolo di blog non è frutto delle mie capacità né della mia sensibilità; si tratta di alcuni pensieri che una mamma mi ha rivelato, aprendo il suo cuore nel cercare aiuto per un argomento difficile, anzi quasi tabù, perché si tratta di parlare, discutere e accettare un gesto d'amore, che presuppone anche la perdita del nostro tesoro più grande.

 Questa Mamma dopo aver affrontato il calvario in terra, a pochi giorni dalla nascita del figlio e per ventitré mesi di ricovero, il ritorno a casa e tanti problemi quotidiani, sa cosa significa attendere la telefonata giusta, quanto si prega per cercare conforto, ma anche la fine della tortura.
 La famiglia lontana e sparpagliata, il desiderio continuo di trovarsi in un luogo diverso, l'impossibilità di sottrarsi alla realtà, di fuggire o svegliarsi al mattino pensando di fuggire.
 Il suo piccolo, pur nelle mille difficoltà quotidiane, ora sta bene, cresce e si conquista la sua fetta di pubblico affezionato per la simpatia e la gioia di vivere che esprime - se Dio vuole; ma ha subito un trapianto, un cuore nuovo per ricominciare a vivere, un cuore che gli è stato donato da due coraggiosi genitori che hanno perduto il loro bimbo indifeso, piccolo e tenero.
 Questa Mamma con l'acqua alla gola, con la tremenda paura di affondare e perdere per sempre il suo piccino, lo ha visto operato, steso su un letto in camera intensiva riprendere vita, riconquistare le forze e raggiungere grandi traguardi, solo grazie al gesto d'amore assoluto e incondizionato di una coppia di genitori favorevoli all'espianto.
 Non è facile scrivere di questo argomento, figurarsi parlarne di persona, interrompere qualche chiacchiera condita di risate per stringere il discorso sul tema della morte, del trapianto di organi per salvare altre vite umane, di rigetto e compatibilità.
 Chi crede, chi non crede, chi preferisce tacere, chi piange nella solitudine della notte, chi soffre per sé e per la situazione di un proprio caro: tutti nella disperazione cercano la soluzione ai mali, alle difficoltà e alla stallo di una quotidianità buia. La soluzione c'è per alcuni casi, ma costa tanto, richiede un sì che pesa come un macigno, ma che permette ad altri che soffrono di trovare sollievo, di sperare nel futuro.
 Cosa poi ci attenderà, impossibile scriverlo: ogni giorno un nuovo giorno, ogni momento la sicurezza che non sarebbe potuto mai accadere e invece è successo, un miracolo sceso in terra, la gioia della vita, nonostante tutto.
 Ho la fortuna di conoscere questa Mamma che mi ha chiesto di scrivere di trapianto, di speranza e del domani; difficile affermare se con le parole si riesca a cambiare il modo di pensare del mondo, a migliorare gli uomini e a renderli veramente fratelli. Ci proviamo.

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