Dice che passavano per il paesello ed hanno deciso di fermarsi a parlare con i più piccoli.
Chissà dove avranno lasciato i loro cammelli, di certo non davanti al sagrato della chiesa, lì il posto proprio non c'è, forse appena passata la Porta Albani, c'era una confusione, anzi un'accozzaglia...
Dice che sono studiosi, intenti a guardare il cielo, che non si fermano alla terra, non tengono lo sguardo abbassato, ma cercano una Stella, la più luminosa, che li porti dal Bambinello.
Sono potenti, governano su Paesi grandi, forti e lontani, ma tutto quello che hanno non basta più, cercano la Buona Novella: Erode li vuole tutti per sé, ma non faranno la spia.
Si sono seduti, su tre scranni, in mezzo ai bambini curiosi, in duomo: tutti erano sovreccitati, contenti di poterli vedere dal vivo; agitavano la loro letterina con le richieste e cantavano, sì cantavano quelle canzoncine imparate durante le prove, erano accompagnati dalla chitarra di Raniero, forti!
Fabio ha organizzato una piccola introduzione né lunga né noiosa, perché i bambini si sa sono come argento vivo e stare seduti ad ascoltare rimane difficile, quando poi ci sono tutti i parenti intorno, gli amichetti, la poesia da recitare, l'euforia aumenta in modo vertiginoso.
Qualche domanda diretta tanto per chiarirsi le idee da parte dei presenti, risposte esaurienti e facili da capire, le preghiere di don Enzo e di padre Valdo, che hanno anche spiegato un po' le parole del Vangelo che trattano del Bambino nato nella mangiatoia.
Allora prima di ripartire per Betlemme hanno distribuito le caramelle ed è stato come l'assalto ai forni: rumoroso, disordinato, meraviglioso!
Quando i bambini vivono la parrocchia, quando i grandi si mettono a disposizione dei piccoli, quando puoi approfittare di un pomeriggio di festa con mezzi semplici ma efficaci, quando non esistono solo i regali e le richieste materiali, ma anche le parole e le buone intenzioni.
Bene, molto bene.
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