Dunque siamo stati attratti dalle tante immagini sulla famosa fioritura di Castelluccio, dalle parole condite con grazia e buoni aggettivi, ma poi alla prova dei fatti l'esperienza non è risultata così divina.
Molto interessante il viaggio, il percorso erto sulla costa del versante brullo della montagna gialla, i tornanti che si susseguono, l'altezza del panorama mozzafiato sui campi geometrici, le diverse colture e quindi la cromia di Arlecchino che attrae, ma...
Forse perché abbiamo la fortuna di vivere a contatto con la natura, il verde, i campi, le balle di fieno, forse perché il nostro sguardo non è viziato dal grigio urbano o dalle altezze dei palazzi che chiudono l'orizzonte; fatto sta che la vallata di fiori ammalia, ma non in modo irreversibile.
C'è la famiglia che lancia il drone in aria per le riprese, c'è la mamma selfie dipendente, c'è la ragazzetta che non resiste e strappa qualche papavero per un mazzetto che si affloscia veloce, c'è il palestrato con il telo a terra che non rinuncia all'abbronzatura; c'è la nonna che apparecchia ognibendidio sul tavolino accanto al camper non sia mai che si muoia di fame di domenica.
Traffico impazzito, incastrato, moltiplicato in salita per arrivare a Castelluccio, ridotto a cumuli di macerie dietro alle bancarelle e ai furgoni degli ambulanti, lungo la via d'uscita ad una corsia - l'altra franata - con il semaforo: pazienza per molti, per altri cofano della vettura aperto e pic nic arrangiato.
Pranziamo a Visso: solo sette chilometri di distanza e cambio di regione, siamo nelle Marche provincia di Macerata; quiete se non fosse per i nugoli di motociclisti di passaggio: tavola calda/bar a bordo strada, sotto al portico: ottimo rapporto qualità prezzo e anche i pargoli apprezzano. Giro di ricognizione: palazzi feriti, imbragati, puntellati e alle spalle le verdi montagne silenziose.
Sulla strada del ritorno ci fermiamo a Norcia: via vai di turisti, gelato, ricordini, ottimo cibo e lenzuola alla finestra? Una forma di protesta dei proprietari degli immobili abbandonati a loro stessi, la ricostruzione inesistente, i lavori fermi e tanta rabbia.
VALLATA, SOVRASTATA DALLE MACERIE DI CASTELLUCCIO
VISSO, IL CENTRO ANCORA TRANSENNATO
NORCIA
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