Scrivo queste poche righe sapendo di risultare antipatica a molti, ma tant'è ne possiamo parlare e discutere: questa la mia posizione, aspetto di leggere o ascoltare la vostra, civil-mente.
Venerdì mattina al paesello, piazza centrale soffocata dal traffico del giorno del mercato, ma soprattutto dal parcheggio selvaggio del "unmomentochefacciopresto" "unattimoinfarmacia" "solouncaffèalvolo" "aspettounamico"...
Sono con mia figlia in un negozio, si sente il fischietto della polizia municipale e si scatena l'improperio del commerciante, parolacce al seguito: la piazza però magicamente si sgombera, si libera, si ripulisce di automobili accostate, parcheggiate, lasciate e qualcuno al volo si avvicina al parchimetro; smarrimento mio per la "delicatezza" degli apprezzamenti e la solerzia dei paganti, per non dire del minore che ascolta e immagazzina i discorsi degli adulti.
Il tutto nel giorno dei post social alla memoria, al coraggio, alla disperazione del carabiniere morto in servizio.
Le forze dell'ordine - tutte le forze dell'ordine, quando vanno considerate con rispetto?
Chi giornalmente affronta il proprio lavoro qualsiasi esso sia di servizio allo Stato e alla comunità, chi porta avanti l'impegno e fa rispettare le regole, tutte e bene, non solo agli antipatici, agli stranieri, ai nemici, agli ambulanti, ai malviventi, ai ladri, ai delinquenti, ma a tutti che sia il posto per disabili, la passerella per scendere dal marciapiede o altro più grave cosa deve aspettarsi dai comuni cittadini?
Insulti - prese in giro - imprecazioni - falsi sorrisi?
Poi al momento del sacrificio estremo, tutti solidali, arrabbiati, indignati, offesi, social però, mah...
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