Chiacchierano indaffarate fitte fitte, si guardano negli occhi e si sorridono: una più giovane, dallo stile comodo indeciso, l'altra una bella signora dai capelli argento freschi di taglio e abbigliata con colori pastello.
Si sono ritrovate, vecchie conoscenti, legate dal filo della memoria dei ricordi di un tragitto di strada affrontato insieme.
Un rapporto gerarchico tra le due, che viene mantenuto dal rispetto del Lei dall'una all'altra, non è distacco o freddezza, ma appunto rispetto e riconoscenza, amore incondizionato dell'alunna alla docente.
Raccontano e si raccontano.
Si scambiano aggiornamenti, riflessioni, sensazioni a pelle: letterate, amanti del buon libro, fanatiche di Dante, scrivono. L'una già pubblicata, l'altra solo a desideri, passioni, sospiri alla luna.
La più esperta sprona a tirare le somme, nonostante i lacci della Vita, nonostante gli umili natali l'altra può: può dare, scrivere, impugnare una storia, raccontare il trascorrere il tempo, il sommarsi dei giorni, il mutare degli umori, lo sfaldarsi della certezze.
Perché non crede nelle sue possibilità?
Perché non vede quanto grandi sono le sue capacità?
Perché lascia fluire i pensieri abbandonati ad un semplice blog?
E poi le famiglie, il Paesello e la città, gli affetti incompresi, le scelte sofferte, i tramonti da raccontare e l'alba da attendere.
Scriviamo un libro a quattro mani sulle nostre esperienze degli ultimi cinquant'anni? Botta e risposta, questione e rimando, sogno e realtà, rinunce e rivincita.
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