La campagna elettorale per le amministrative di maggio 2016 è già praticamente iniziata: si distribuiscono volantini, si attaccano manifesti, si marcia, ci si interroga in tutte le sedi proprie e improprie.
L'altro giorno dalla parrucchiera mi è stato svelato il nome di un altro papabile, incredibile la vita politica del paesello, "è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita...". Senza alcuna remora, si scende in campo, nuovi e meno nuovi, con programmi che puzzano di naftalina, movimenti siderali, punti cardinali, ma almeno per il momento niente di speciale.
Ecco allora che scatta la mia intuizione: le donne lo sanno fare meglio, si sa; gestiscono casa, famiglia, stipendi, scuola, riunioni, assistenza ai genitori anziani e/o malati, riescono a compiere contemporaneamente più azioni e spesso anche in luoghi diversi - chi ha figli piccoli e dispettosi riesce a vedere anche attraverso le pareti, per non parlare dell'udito allenato agli ultrasuoni della marachella silenziosa...
Che non si possa amministrare, delegare, differenziare, inaugurare, informare, interrogare, presiedere, spiegare, twittare e/o chattare - perdonatemi i neologismi, ma in questo caso sono efficaci e appropriati? Che sia così difficile incontrare la cittadinanza, capirne le esigenze, migliorare il rapporto istituzioni-popolo?
Perché non provare, perché rinunciare alla corsa, magari è la volta buona che arrivi prima...
Carlo nella battaglia di Mühlberg (Ritratto di Carlo V a cavallo, Tiziano, 1548)
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