Si ricomincia, anche in parrocchia. Dopo una lunga pausa, è ripreso questa settimana il catechismo per la mia parrocchia e sono previsti grossi, rivoluzionari cambiamenti per i sacramenti, i catechisti, gli animatori, il modo stesso di portare avanti il discorso...
Ognuno naturalmente è libero di scegliere l'opzione che più aggrada, pensare, comportarsi come vuole, come è nella sua natura, come crede sia giusto educare i figli, se e quale credo professare, e la Chiesa annuncia delle modifiche.
Una delle differenze più evidenti, rispetto al passato, è la costituzione di una nuova famiglia: ai miei tempi - e non sono tanto vecchia - era impensabile convivere con un ragazzo, senza il Sacro Vincolo, quasi un oltraggio divino far nascere i figli fuori dal matrimonio. Oggi non è più così scandaloso, anzi è la prassi, ormai fa notizia la celebrazione in chiesa, un avvenimento tanto raro, un passo così impegnativo sembra fuori luogo, obsoleto: si prova la convivenza e poi si vedrà...
Invece per i piccoli, anche nel nostro Paese entrano le nuove "regole", si posticipa la Prima Comunione e si dilata la preparazione per la Confermazione, portata in anni più seri, ragionevoli, per ragazzi consapevoli e di Buona Volontà.
Il discorso teorico è molto giusto, sta ora alle famiglie seguire i bambini, alla comunità parrocchiale accoglierli in chiesa e agli operatori coinvolgerli il più possibile per evitare la dispersione: riusciremo a non perdere la voglia di stare insieme, affrontare Grandi Quesiti, parlare di Bene e Male, spiegare il Peccato e convincerli del Perdono?
Cercherò con il massimo sforzo di portare avanti l'impegno preso due anni fa, ho la fortuna di avere una collega esperta educatrice in pensione, giovane mamma e nonna: abbiamo tutte le carte in regola in teoria, che la pratica sia con noi!
Raffaello Sanzio. Disputa del Sacramento. 1509-10. Affresco. Roma, Vaticano. Stanza della Segnatura
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