...Mi si allarga il petto!"
Così ha risposto oggi la mia insegnante delle elementari, quando l'ho salutata porgendole le condoglianze in chiesa per la morte del marito. La maestra è sempre la maestra, almeno per me che ne avevo una prevalente, tuttofare, speciale e sempre sorridente!
Ormai è una vecchietta, piccola e lenta nei movimenti, ma da giovane era una forza della natura, il cuore del carnevale, la colonna sonora delle gite parrocchiali - in occasione di una, addirittura, è salita sull'autobus e ha iniziato a distribuire fotocopie con i testi delle canzoni. Geografia noi la studiavamo anche così, attraverso le canzoni dialettali più significative e naturalmente lei le conosceva tutte.
Non riesco a chiamarla per nome né tanto meno "signora" o con altro appellativo, è la maestra: ho tanti ricordi legati ai nostri cinque anni di studio, quando ci ha presi per mano ancor piccoli e intimoriti, fino a quando ce ne siamo andati tutti ormai più alti delle sue spalle.
A lei che era forte in matematica - inculcatacela con ogni metodo valido - ho fatto quasi un torto scegliendo il classico; non dimenticherò mai la fatica e le lacrime del primo giorno di scuola quando ci assegnò per casa di imparare a memoria le letterine del nostro nome: mi fermavo alle due esse e non andavo più avanti, mondo crudele...
E quando chiamava qualcuno poco studioso a correggere i compiti, era solita dire: "Ahi, che passione, avercelo di ciccia e baciarlo di cartone!", la spiegazione di questa frase non mi hai convinta del tutto...
Magnifica la maestra Maria Teresa!
Scuola di Atene, un affresco (770×500 cm circa) di Raffaello Sanzio, databile al 1509-1511 e situato nella Stanza della Segnatura, una delle quattro "Stanze Vaticane". Particolare di Euclide con i tratti del Bramante, che disegna a terra.
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