Eccomi in tenuta comoda comoda, tutona e felpona, ad affrontare un altro duro sabato sera casalingo: i pargoli impegnati nella visione di un film da bollino verde, mio marito alla sua postazione del computer ed io in pausa-stiro-panni-piega, che scrivo queste poche righe di confessione notturna.
Da fidanzati è tutto diverso, frenetico, divertente, complice e intimo, poi il primo periodo del matrimonio ancora di rodaggio, tutti che ti invitano, ti coccolano, ti chiamano.
I "dolori" cominciano all'arrivo della prole, almeno per me, è stato così: la vita cambia, cambiano i ritmi, dormi occasionalmente e quando decide il pargolo allattato al seno a richiesta. I miei amici di allora, che sembravano irrinunciabili, pian piano si sono allontanati, perché non potevamo né volevamo più seguirli, come loro non volevano né potevano fermarsi alle nostre richieste. Avevamo anche deciso si acquistare casa, con un mutuo impegnativo.
Ho pianto lacrime amare tante volte, per i fine settimana era uno strazio lo stare a casa da soli...
Poi di nuovo altri cambiamenti, altre cerchie, impegni, feste, come la muta della pelle del serpente e la rinascita: la famiglia è cresciuta anagraficamente, siamo indipendenti, possiamo girare senza intoppi, qualche volta invitiamo noi, oppure ci concediamo la serata in pizzeria, una dolce famiglia di amici speciali ci ha adottato e spesso stiamo insieme, non così tanto da logorare il nostro rapporto, ma quanto basta per un forte legame di confidenze.
Quei vecchi amici quasi non ci salutano più e ancora devo ascoltare da loro una logica spiegazione; sono arrivata ad una sola conclusione: peccato abbia sprecato tempo e lacrime con tali persone, ora mi rendo conto di non aver perso granché, invece loro...
L’anfora a figure nere di Exechias conservata ai Musei Vaticani risale al 540-530 a.C. ed è stata rinvenuta in una tomba etrusca a Vulci. Sulla superficie sono raffigurati Achille e Aiace che, in una pausa dal combattimento sotto le mura di Troia, giocano a dadi.
Nessun commento:
Posta un commento