Ospite d'onore questa volta il grande O. Wilde, con
il Gigante egoista
– Che cosa state facendo qui? – urlò con voce molto altera e i bambini fuggirono.
– Il giardino mio è il giardino mio, – disse il Gigante; – chiunque può capirlo, e io non permetterò che nessuno ci giochi al di fuori di me –. Così vi costruì intorno un alto muro ed espose un cartello: I TRASGRESSORI SARANNO PERSEGUITI PER LEGGE
Era un Gigante molto egoista.
il Principe Felice
“Chi sei?” chiese.
“Sono il Principe Felice.”
“E allora perché piangi?” chiese la Rondine; “mi hai completamente inzuppata.”
“Quando ero vivo e avevo un cuore umano” rispose la statua “non sapevo che cosa fossero le lacrime, perché vivevo nel Palazzo di Sans-Souci, dove il dolore non ha accesso. Il giorno giocavo con i miei compagni nel giardino, e la sera guidavo le danze nel Salone. Il giardino era circondato da un muro altissimo, ma io non ho mai domandato che cosa c’era dall’altra parte, tanto era bello tutto quello che avevo intorno. I cortigiani mi chiamavano il Principe Felice, e veramente ero felice, se il piacere è felicità. Così vissi. E così morii. E ora che sono morto mi hanno messo quassù, così alto che posso vedere tutte le brutture e la miseria della mia città, e benché abbia il cuore fatto di piombo, non posso fare a meno di piangere.”
e un Fantasma un po' birichino...
Proprio davanti a sé vide, nella pallida luce della luna, un vecchio
dall’aspetto terribile. I suoi occhi erano rossi
come carboni ardenti, i lunghi capelli grigi
gli ricadevano sulle spalle in lunghe ciocche
sparpagliate, l’antico abito che indossava era
sporco e strappato e, dai polsi e dalle caviglie,
gli pendevano pesanti manette e catene
arrugginite.
«Egregio signore» disse il signor Otis «le
devo chiedere, gentilmente, di oliare le sue
catene. Le ho portato, a tal proposito, una
piccola fiala di Lubrificante Sole Tammany.
Dicono che sia molto efficace già con una
sola applicazione. Glielo lascio qui, sul tavolo,
vicino alle candele della camera da letto.
Sarò felice di fornirle un’altra fiala qualora ne
avesse ancora bisogno». Detto questo, l’ambasciatore
americano chiuse la porta e tornò
a letto.
Un'occasione da non perdere inoltre perché voce narrante sarà la splendida Luisa, cosa volete di più?