domenica 26 febbraio 2017

ANTICO FUTURO

 Questa mattina ero in farmacia, un signore ha ritirato delle medicine, non tutte però: quelle meno necessarie ritornerà a prenderle dopo aver preso la pensione il primo del mese, mancano ancora tre giorni e preferisce attendere, essendo già arrivate le bollette delle forniture, che é impossibile non pagare alla scadenza. Meglio distribuire le risorse, meglio lasciare un gruzzoletto per le emergenze.
 L'anziano che vive al piano terra del mio palazzo sta preparando le valigie: passata l'estate si trasferirà definitivamente in Brasile dove ha acquistato casa con una cifra che qui sarebbe servita per un garage senza troppe pretese. Il mio vicino vive di pensione minima, deve pagare l'affitto e le bollette lasciano ben poco spazio all'immaginazione. Invece dall'altra parte del mondo, la sua pensione in euro vale il triplo in reali brasiliani, vivrà dove c'è sempre un'ottima temperatura, a pochi metri dal mare in un appartamento grande come quello in cui abito io ora insieme a quattro coinquilini.
 I colleghi di mio marito esaltano la Romania, invece, dove tutta la tecnologia ha fatto enormi progressi in velocità ed efficienza, cosi come l'accoglienza e le strutture turistiche.
 Le ragazze brave e preparate, specializzate e dottorate autoctone non riescono a trovare una collocazione lavorativa, non ci sono neanche occasioni di lavoro dopo una certa età in questa nostra Nazione.
 E allora? Dove stiamo andando? Il mio Paese si é impoverito, molti anziani non riescono a campare della pensione che ricevono dopo avere lavorato e versato una vita di contributi eppure aiutano i figli in difficoltà con mutuo e rate mensili. Proprio i nostri genitori che si sono comprati una casetta in contanti, hanno pagato la macchina in cambiali, non sono mai andati in vacanza, nonostante lo stress e hanno allacciato il telefono fisso controvoglia.

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