Che poi tutto il giorno dentro casa non ci si può stare, diventa una questione di sopravvivenza, di nervi a chi sopporta di più i capricci e le stranezze dell'altro e, senza badare alle avverse condizioni meteo - che tanto terribili non sono - ci avventuriamo nella zona umida e fresca del paesello a scattare qualche foto ricordo delle foglie autunnali, delle gocce di pioggia che cadono nella vasca grande, del nostro Palazzo storico più interessante e maltrattato.
Catturiamo i colori, ci guardiamo attorno, ma tutto tace perché senza gli studenti che scendono dai mezzi, senza i ragazzi zaino in spalla e genitori al servizio taxi sembra tutto un po' spettrale, solitario, vuoto e malinconico.
Nessun problema agli alberi, nessuna pianta divelta almeno in quella zona, anche se la sera prima la Protezione Civile per precauzione ha fatto sgomberare tutti i veicoli dal parcheggio.
Passa lenta questa giornata di vacanza forzata, di pericolo giallo/arancione annunciato; quando poi abbiamo scoperto che nell'altro giardino comunale qualche inconveniente invece c'è stato, senza danni a persone o cose, solo traffico rallentato. Registriamo, quello sì, un via vai di mezzi di controllo, di forze dell'ordine e di addetti comunali alla pulizia delle strade, in funzione per ripristinare quanto ammaccato, spostato o perso per le forti raffiche di vento.
E poi cala il buio, anche tutte le attività sportive sono state rimandate o annullate, quindi ci si rinchiude in casa, al riparo e in compagnia di dolci coccole, quando ci vuole ci vuole.
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