venerdì 26 ottobre 2018

INSOMMA, NIENTE DI CHE

 E allora stavo valutando cosa stessi scrivendo di buono in questo periodo, poi il discorso si è aperto al nulla cosmico e ho capitolato.
 Beh, effettivamente non che sia così speciale come blogger, vuoi vedere che ha ragione il maggiore dei miei pargoli, sono una casalinga camuffata?
 Ogni tanto mi giungono suggerimenti più o meno buoni, come aggiungere un po' di sale e pepe agli articoli, magari una spruzzata di cattiveria, due gocce di veleno e qualche ml di acidità, tanto per rivitalizzare, alzare l'attenzione e destare anche i più addormentati.
 C'è chi mi esorta ad uscire dal seminato del paesello, che mi intima di andarmene proprio e lasciare il borgo natio che puzza di muffa, chi si rammarica perché sono bravina ma ancora a tematiche trite, casalinghe, locali, paesanotte.
 E comunque ogni critica presuppone che dietro ci sia una lettura attenta e giornaliera dei miei miseri scritti, altrimenti come si potrebbe essere tanto informati?
 Bene, perché siamo all'articolo numero 1840 e non mi pare poco, per costanza, intensità, partecipazione, cocciutaggine, inventiva, noia, ripetitività, aggiornamenti; spero di festeggiare il duemillesimo per il quinto compleanno, che cadrà ai primi di dicembre.
 Certo scrivo molto di vita familiare, poi scolastica, di letture, di pipp$ mentali variopinte, di amicizia - ne sono sempre alla ricerca - del paesello mio, di fregature, di arte e viaggi: certi articoli hanno riscosso così tanto successo che mi hanno spinto a riflettere sulla mia candidatura alle prossime elezioni, ho il costante sogno chiuso nel cassetto di scrivere un libro. E stavo pensando che prima o poi raccoglierò in un volume queste mie esternazioni giornaliere, ma ci sarebbe anche la mia vita nel sostenere che ogni giorno mi lascia qualche spunto importante: se riuscissi a ordinare pensieri e parole sulla disabilità, con il contributo di chi ci è passato, chi volesse aprirsi sulla propria condizione... Insomma le tematiche sarebbero molte, per arricchire codesta opera intellettuale.
 Eccomi qua, molti di voi mi conoscono di persona, altri - i più fortunati - solo virtualmente, altri poveri loro mi sono parenti e non possono evitarmi più di tanto; qualche amicizia di vecchia data: vi adoro tutti, per i vostri consigli, i commenti, le tirate d'orecchie, gli applausi; certo mi piace di più quando mi elogiate anche in pubblico e non solo in privato, quando soprattutto condividete le mie idee, le telecronache, le recensioni, le ricette, le gite, le letture...
 Bene, basta così, credo che ne abbiate abbastanza delle chiacchiere da comare, ma io sono fatta così, un'anima semplice e pia travestita da intellettuale da due soldi intrufolata nei collegi docenti da qualche anno a questa parte.
 E per i prossimi giorni tante novità, notizie, letture e pensieri filosofici, non vi perdete i prossimi centosessanta pezzi, sarà una scalata alla fama o alla fame?

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