Bene, molto bene anche il secondo incontro di dieci di formazione organizzati presso l'Istituto Comprensivo del paesello per più di cento insegnanti di ogni ordine di scuola; ci si ritrova per le 16:15 a cercare di conoscere un po' di più di bambini, regole, genitori e carattere/temperamento.
Sembra facile, ma non lo è, riflettere sui tratti temperamentali e ritrovarsi, specchiarsi e poi ragionare per un intero gruppo classe: come sono i docenti, come si rapportano ai piccoli, come comunicano con le famiglie, come interpretano gli atteggiamenti e di conseguenza si attivano se sorge un qualche problema.
Questo corso mi intriga sempre di più, la dottoressa Falzone solleva mille splendidi dubbi sia sul mio essere adulto/docente sia come genitore e dal confronto esco con le ossa rotte: un genitore sbaglia molto facilmente per eccesso di bene, perché l'ansia prende il sopravvento, per la determinazione a primeggiare o ad eliminare gli ostacoli...
Come sono i nostri figli? Come siamo noi, geneticamente, più una dose massiccia di ambiente educativo, riusciamo a creare una miscela esplosiva di balbuzie e crisi da prestazione, timore o protagonismo incondizionato. E i genitori che stile educativo hanno abbracciato? Si va dall'iperansioso all'incoerente, una carrellata di errori e rimproveri, di sbagli e ripercussioni scolastiche e sociali.
E poi finalmente la luce alla fine della galleria nera, lo stile assertivo: come ci si comporta, cosa rispondere, quali diritti affermare, come farsi comprendere e non lasciarsi soverchiare, esprimere il proprio disappunto e lanciare messaggi non offensivi ma giusti, senza esprimere giudizi sulla persona ma sul comportamento scorretto, senza porre domande ai bambini, ma affermando la realtà.
Capire che non ci si sostituisce nei compiti ai bambini, che gli alunni sono gli unici responsabili dei lavori non svolti, che i genitori non sono in grado di spiegare ai figli, che ci si impegna tanto quanto dura una clessidra, che l'appello dei sentimenti non vale tanto, che se si sollevano delle questioni poi si risolvono perché l'indeterminatezza non giova né al piccolo né all'adulto di riferimento: questo e molto altro tutto quello che abbiamo ascoltato, ricco tesoro per un insegnamento migliore.
http://www.centroceral.com/sandra-falzone.html
Nessun commento:
Posta un commento