Strano
come oggi gli uomini si lascino influenzare da un'immagine, come
giudichino una persona, un ambiente o un lavoro da ciò
che
vedono su uno schermo, in una dimensione ridotta e innaturale del
mondo esterno, il tutto racchiuso in un attimo fuggente.
Siamo
quel che mangiamo, quel che leggiamo, siamo quel che fotografiamo?
Ritrarre
la realtà, che sia ancora possibile senza filtri, ritocchi o giochi
diabolici?
Cogliere
l’attimo, inseguire un’idea e ricercarla tra le persone che
camminano sfuggenti e soprappensiero tra i banchi del mercato, al
bancone del bar, in una piazza affollata in un normale giorno di
follia turistica. Cosa possa spingere ancora l’uomo a fotografare?
Distinguersi dagli altri, cogliere un particolare interessante o
importante, valorizzare il dettaglio che renda unico un ritratto, non
tutti ci riescono, non a tutti è concesso un tale privilegio, come
dono di natura: il guardare dove gli altri vedono, il soffermarsi
quando gli altri sfuggono, il valorizzare ciò che agli altri sembra
banale, elevare a rango di soggetto artistico quel che invece viene
scartato.
Ritrarre
o immortalare non significa solo valorizzare, attirare l’attenzione,
diradare le nubi dell’anonimato, ma
significa imporre il proprio punto di vista, convogliare lo sguardo,
costringere gli altri a rendersi conto di ciò che esiste e che non
hanno colto, captato o trascurato.
Andiamo
di corsa, di fretta siamo costantemente in ritardo, viaggiamo alla
velocità della luce, come possiamo apprezzare il particolare e
goderne?
Questo
oggi il compito della fotografia, tagliare fuori ciò che non conta,
fermare il tempo, registrare l’accaduto, testimoniare di un
avvenimento incastonato per sempre, immobile e fisso, ma anche vero,
spontaneo, imperturbabile, infrangibile.
Fotografia
come punto di vista unico, quello del fotografo, deus ex machina
implacabile che decide
in modo insindacabile quel che merita di essere ricordato, eliminando
o peggio ignorando tutto il resto, il superfluo, l’inutile e
dannoso.
Immagine
che arricchisce, immagine che genera, immagine che colpisce, immagine
che resta, immagine che resiste, immagine che definisce, immagine che
esagera, esalta, completa, spinge.
Solo
una prospettiva, monoculare, uni-focale, ma concreta palpitante vera.
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