martedì 16 agosto 2016

PINETA FERRAGOSTANA

 Premessa d'obbligo: abbiamo passato una giornata sana, spiritosa, gioiosa e tranquilla, lontano dalla tecnologia - perché il cellulare non prende... Ottima compagnia e cibo squisito, passeggiate nel bosco, more e sambuco, cagnolini, polvere come cipria e giochi all'aria aperta, carte da briscola. Non è mancato proprio nulla, peccato però il contesto ambientale, paesaggistico, più da selva oscura che da pineta provinciale, incuria e abbandono nonostante siamo arrivati al culmine del periodo vacanziero estivo, quando tutto dovrebbe essere collaudato, a posto, accogliente e funzionante...

 Pineta sulla provinciale per raggiungere Viterbo, abbandono o incuria? Si dice così, ma non si fa nulla...

L'inizio sembra attraente: si parla di didattica, di sensibilizzazione, di cura e rispetto, ma poi si entra e ti chiedi cosa sia rimasto da conservare e stimare.


 Tavolini, o meglio scheletri di legno, ossatura, struttura anch'essa però in bilico, in sfacelo, come dire rosicata...




I giochi? Quel che rimane, poco e pericoloso: i bimbi vorrebbero salire sulla scivolo, ma non ci sono più i pioli della scala, ma questo inconveniente certo non li ferma...

   Cassonetti per la differenziata, a riposo - da sostituire - in pensione - in attesa di altra destinazione? Non si sa, ma qui proprio non stanno bene...


Staccionata fuori uso, traballante, aggredita dalle ortiche, che vitaccia...


  Questo è il tratto si stradina che si può percorrere dal parcheggio all'area ristoro, alla tua destra e alla tua sinistra rigogliosa fioritura di ortiche, ottime per le gambe dei bambini scoperte dai calzoncini corti.

  Che rottura!


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