mercoledì 24 agosto 2016

QUALE FUTURO?

 E no, questa sera non c'è spazio per stupidaggini e giochi di parole brontolone, non si può scherzare quando la terra trema e terrorizza gli uomini; la notte è scesa silenziosa, coprono le tenebre le macerie e la vita sepolta, nessun sussulto, solo voci di preghiera.
 E ognuno pensa al futuro, a ciò che lo aspetta; l'angoscia sale pensando a chi si è addormentato la sera prima e non ha più rivisto la luce del sole.
 Così è la vita? L'esistenza sul filo della follia del destino; mia madre, pia donna devota, afferma che siamo tutti nelle mani del Signore, convinta lei.
 Ogni uomo sceglie di vivere come meglio sopporta: chi giorno dopo giorno, chi firma un mutuo per l'acquisto della prima casa lungo trent'anni; c'è chi pianifica tutte le ferie e le feste comandate e chi prega nella ricerca di un lavoro; c'è chi respira con la propria creatura, sdraiata accanto al lettino, mentre accarezza minuscole manine e gioisce di impercettibili miglioramenti, e chi sorniona sogna il visetto del proprio pargolo chiuso ancora nel pancione: sogni futuri, speranza di vita.
 Siamo in balia di un boato. Questa sera molti non riusciranno a prendere sonno, vedendo ancora davanti a sé il lampadario oscillare; disperati coloro che non dispongono più di una casa in cui addormentarsi, una preghiera per chi non è più accanto ai suoi cari.
 Piccoli borghi montani, solitarie vite sotto le luci dei riflettori ora, il silenzio spaventa, la solitudine terrorizza, mancano di tutto, rimane solo la flebile speranza di un nuovo futuro.



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