sabato 17 novembre 2018

AL CINEMA, AL CINEMA, DA OGNI REGNO

 Sabato pomeriggio, dopo il catechismo.
 Il piccoletto, classe 2009, esce dal duomo che sono le 17:00, qualche chiacchiera e saluti con Gabriella, la catechista, per poi correre in gruppo al cinema, evviva!
 Ripresa la stagione, dopo la lunga pausa, cominciamo con qualcosa di fantastico e magico, un film che soddisfa tutti i gusti, pur sembrando all'apparenza per leggiadre ballerine classiche: qualche mamma, un babbo, tanti pargoli dalla mascella croccante e dalla sete inesauribile.
 Pop corn caldi, acqua a portata di mano e qualche altra schifezza che non si sa mai ci venisse fame durante i cento minuti di programmazione...
 Tutti ne rimangono entusiasti, ognuno per un motivo proprio: le bimbe e tutto il fascino di balletti e tutù, trucchi e acconciature meravigliose; maschi e topi, soldati marcianti e ambiente pauroso, adulti e diverse chiavi di lettura.
 Intanto si tratta di una pellicola al femminile, a cominciare dalla madre morta, che vuol tramandare il suo mondo alla figlia prediletta in modo arcano, due regine su quattro regni volitive e forti, combattenti e mai scontate, i due re sempliciotti e caricaturali; la protagonista, come in un romanzo di formazione, matura e diventa consapevole delle sue capacità e della forza che racchiude - che le si svela, guada caso, guardandosi in uno specchietto rotondo da borsetta.
 Il bene e il male, nulla che sia netto e chiaro dal primo momento, tanto che l'atmosfera sembra lunare, avvolta nella fitta nebbia e accompagnata dal topo gigante; il rosa confetto che non mantiene il ruolo iniziale, lo schiaccianoci belloccio, come voce della coscienza della protagonista, che può limitarsi a chiedere aiuto; la prima ballerina di colore sul palcoscenico.
 Particolare, scenografico, cattura senz'altro la fantasia dei piccoli, li incolla alla sedia nelle scene di battaglia; lento ma non troppo in certi momenti fiabeschi, floreali, di acconciatura-donne.
 Le donne, perfide loro, mai fidarsi, sembrano trasparenti e cristalline come acqua alpestre, poi si trasformano in ingranaggi particolari, si fermano, ci ripensano, ripartono e combinano un pacco di guai...
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