Nel mio lavoro del sostenere, ogni giorno vengo a contatto con materie diverse, più o meno impegnative, più o meno note, conosciute o dimenticate, altre proprio aliene per me - leggi inglese, ma sono sicura che a fine anno avrò anch'io una discreta pronuncia.
Il lunedì, ad esempio, assisto alla lezione di musica, che ho scoperto mi piace sempre di più, soprattutto se la considero dal punto di vista dell'inclusione - diversità - autonomia - uguaglianza - regole - ascolto - unione - rispetto...
Già la musica e l'ascolto, il tempo e il ritmo, il silenzio e l'attacco: non si percepisce molto la diversità tra gli alunni, credetemi, perché non tutti quelli seduti ai banchi riescono a trattenersi, ad ascoltare o tenere ferme le mani sul piano d'appoggio in una posizione eretta, corretta e adatta a suonare.
Si ascolta, poi si suona, ognuno con il proprio magico strumento e, ad eccezione di una chitarra, gli altri hanno portato il flauto e il mio alunno speciale, che ha delle grandi difficoltà? Senza patemi, anzi con molta calma si corre a prendere un bel tamburo, enorme: felicità allo stato puro per lui, in fissa con la musica della Sagra, sempre e comunque.
Chi tiene il tempo, chi indica il ritmo, chi batte con la mano destra secondo le indicazioni della professoressa? Quello speciale, naturalmente! Certo, non sempre proprio tutto a dovere, qualche volta ci scappa il doppio battito, il battito animale alla Raf, magari un inno al rione, poi però tutto ritorna nei ranghi, basta un richiamo, un rimbrotto, una piccola minaccia innocua.
Scoperta per i tredicenni, riscoperta per me di veri miti della musica, degli anni passati e, gioia infinita, si può eseguire una delle loro canzoni più celebri col flauto! Basta scrivere tutte le note alla lavagna, lasciar partire la base dal portatile dell'insegnate ed ecco il gioco è fatto, anzi il muro è abbattuto!
Chi l'avrebbe mai detto, musica allora!
https://www.youtube.com/watch?v=42F4cyGssSg
Nessun commento:
Posta un commento