Bene, anzi benissimo, perché gli alunni coristi dell'Istituto Comprensivo, sede centrale da professionisti quali sono, non sentono l'ansia dell'esibizione ormai vicina, non si lasciano travolgere dal timore di non potercela fare, anzi: circa cinquanta elementi dalla terza media in giù che si concentrano sui quattro pezzi da eseguire, senza batticuore alcuno, sempre con quel sorriso birbante di chi la sa lunga e canora.
Ore 14:30 si comincia, in aula magna davanti ad un gruppo internazionale di docenti - Progetto Erasmus in visita - con due canzoni e tutto fila liscio: saranno le magiche mani della professoressa Barbierato che guidano occhi e orecchie dei cantanti in erba, saranno le mani del professor Achilli, seduto al piano elettrico pronto ad accompagnare e a suggerire la tonalità giusta, ma niente li scalfisce, i nostri piccoli eroi.
Certo, sono un gruppo unito e quando un membro richiede di andare in bagno, poi tutti sentono il bisogno, un corpo un'anima sonora, belli loro; giusto un attimo di pausa per bere, sgranchirsi, solleticare, raccontarsi gli ultimi sviluppi, dura la disciplina musicale.
La professoressa aggiusta il tiro, sposta in ordine di altezza, allinea quelli della primaria avanti - cerchiamo di mantenere la riga dritta - quelli della secondaria dietro accanto alle due fuori quota; prova delle due voci botta e risposta, il sardo, l'inglese, ma non c'è storia il pezzo francese risulta una meraviglia di modulazione e d'insieme, una poesia che accompagna le voci, suggestiva.
Quattro incontri in tutto, un piccolo miracolo di organizzazione, in vista della festa del Santo Patrono, per cui si mostreranno per la prima volta in pubblico, al pubblico in chiesa, presso il duomo il 6 dicembre, per la messa pomeridiana.
Ultime raccomandazioni, indicazioni di movimenti delle labbra, parole da memorizzare, abbigliamento: i bimbi ascoltano, sono pronti, si rendono conto se non ricordano qualche parolina e chiedono, riprovano; quelli delle medie che aiutano quelli delle elementari, ma non provate a chiamarli piccoli, che non vi risponderanno eh!
Il coro, tutti loro sono il coro, hanno provato, hanno imparato e memorizzato, hanno afferrato che l'unica soluzione in caso di smarrimento sarà guardare la professoressa, la sua bocca, le sue mani e il suo splendido sorriso.
Noi già siamo commossi, naturalmente, perché il risultato non sarà quello della festa, certo anche quello, ci mancherebbe, ma l'intento, il nobile fine a cui si è arrivati è l'unione, la collaborazione, il sentire l'altro vicino a sé per cantare insieme, unire le voci, né più veloce né più piano, insieme, alti, bassi, maschi, femmine, normali e speciali, tutti nostri bambini, i nostri ragazzi.
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