Un lungo giro per le campagne al confine dei due paesi dei Monti Cimini con affaccio sulla valle del Tevere, da cui si alza una magica nebbia; un gruppo di persone variopinto capeggiate da Eleonora, l'archeologa, e Marco, l'architetto paesaggista alla scoperta di testimonianze storiche, forre, pestarole, vegetazione di bosco e sottobosco, fossi, antichi mulini e via in un continuo rimando tra notizie del passato, orme di cinghiali, architettura in negativo, bacche, rami che sono foglie e foglie come rami, passando per l'ombelico di Venere.
Il paesaggio rurale, nascosto nel folto della vegetazione autunnale si dischiude ad ogni passo, ci immergiamo nel verde selvaggio, alla ricerca di licheni fruttosi/fogliosi/ a scaglie, facendo molta attenzione a fango, radici e massi emergenti dal terreno, il tutto in un percorso di circa sette chilometri.
Siamo partiti dalla zona di Santa Cecilia, per scendere fino alla Piramide di Bomarzo, costeggiare Fosso Castello arrivando alla cascate della scena del Battesimo di Gesù di Pasolini per giungere alla Torre di Chia, dove abbiamo consumato il pranzo al sacco.
Eleonora e Marco sono stati semplicemente meravigliosi, pazienti con la curiosità dei pargoli, semplici ed esaustivi nella presentazione della loro materia, appassionati della loro missione nel valorizzare quanto ci circonda.
Un circuito che merita attenzione, legato al fascino dell'autunno, stagione che regala colori caldi splendidi, dal verde intenso del muschio sul grigio delle rocce vulcaniche, al rosso delle bacche del pungitopo e della berretta del prete, il giallo e l'arancio delle foglie caduche, il bianco della nebbia teverina.
Il percorso non si presenta semplice, specie dopo le lunghe piogge della scorsa settimana: intorno alla cascate di Fosso Castello si arranca, si tratta di una prova da veri piccoli eroi alla scoperta di passaggi difficili, abitazioni e ricoveri scavati nella roccia, arrampicate a mani nude e fango nelle scarpe, colpa di piedi che distratti passano nell'acqua: il paradiso per i pargoli chiacchieroni.
Per concludere, ci siamo seduti al sole all'interno del castelletto che fu di Pierpaolo Pasolini, visitando la proprietà privata dopo un meritato riposo, il caffè e i dolci offerti dalla mamma di Marco, la signora Maria Grazia. Dalle parti nostre si dice essere trattati con i guanti di seta...
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