Come una magia, ci siamo emozionate, ognuna per il proprio sentire, certo, ma tutte e due ne siamo uscite con forti pensieri, a me trema ancora la voce - spero di essere pronta al meglio - Paola invece ha preso carta e penna e ha scritto, così di getto, perché è rimasta affascinata da una scultura di circa tre metri d'altezza che richiama uno degli schiavi michelangioleschi. Questa figura illuminata dall'alto da un faretto, proietta sul muro un'ombra particolare, che sembra essa stessa disegno, sfumato, incompiuto, bello!
Che dire, quando le arti si compenetrano, quando un'opera, qualunque essa sia, crea emozioni, scuote l'animo e spinge a creare?
Dall'Idea al ferro, dalla Forma al Pensiero, dall'ombra alla Poesia.
Sfacciatamente ho chiesto a Paola il manoscritto, prezioso e immacolato, ve ne faccio partecipi, perché credo che sia cosa buona e giusta, onore allo scultore e alla poetessa dall'animo sensibile.
Come da un pennello etereo
fili di color fumo
sul muro nudo e freddo,
del suo schiavo riflesso,
nata dal fuoco
dell'artista che l'ha forgiato
l'impronta superba
sinuosa si muove
e nell'ombra rimane eterna
Paola Sanna
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