Si dice così, per l'Arte, tutta l'arte, ogni forma artistica in ogni espressione del genio umano.
Le mie parole, scritte a tavolino di getto o pensate appositamente per divertire o riferire un accadimento, non sono universali, complete, per tutti i gusti. Arrivano alla mente o al cuore solo di chi le legge, le ascolta, ma potrebbero anche essere fraintese o non essere abbastanza chiare per altri, magari non fa neanche piacere leggersi o ritrovarsi in certe mie affermazioni, pensieri o scambi di opinioni riportate e diffuse al mondo.
Invece un quadro, una scultura, un arazzo o anche un gioiello prezioso o un intarsio non hanno bisogno di spiegazione, di tanti giri di parole: chi li guarda afferra subito con i sentimenti propri il sentire dell'autore, il messaggio espresso o non capta e si aliena e non c'è spiegazione critica che tenga.
Succede però a volte che una frase, una lettera, un articolo riescano a far scattare la famosa molla, quel qualcosa latente, sommerso e tanto nascosto nel profondo di un animo nobile, che aspettava proprio l'input, il via, la spinta ad emergere, a venir fuori e farsi conoscere.
Così è successo ad un amico artista, dopo aver letto uno stralcio da questo blog: ha sentito una forte emozione, che lo ha spinto a realizzare un'opera, così.
Ne ho le prove in privato, che dire: sono senza parole.
Quando otterrò il nullaosta ne scriverò.
Mi sento bene, mi sento utile.
Stefano Cianti, Ronciglione:
"al mio cavalletto, al mio studio, ai miei colori ... alla mia bianca attesa dell'idea ... la mia tela bianca sempre pronta per aprire l'infinito dentro di me".
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