Ebbene sì, signori lettori amanti dell'arte, intenditori di scultura e sensibili alle tematiche sociali più attuali, stiamo lavorando per voi, per un evento che riuscirà completo e soddisfacente e abbiamo agganciato la persona giusta.
Per l'installazione prevista per sabato 16 aprile all'Antica Ferriera di Ronciglione sarà presente anche un giornalista di portata internazionale - come si dice in questi casi - un uomo che ha affrontato molti pericoli e rischiato più volte di morire per verificare, sondare, scoprire di persona cosa stesse succedendo in Africa, quali traffici illeciti muovessero le fila di uomini e donne disperati e senza futuro.
Questa mattina lo abbiamo conosciuto di persona: alla mano, socievole e molto interessato alla mostra di Capaldi, Giuseppe Carrisi ci ha parlato durante un colloquio informale e intimo delle sue molteplici attività di divulgatore nelle scuole, scrittore, sceneggiatore e, come già detto, libero giornalista, che ha viaggiato in lungo e in largo in vari continenti venendo a contatto con orribili realtà del nostro tempo, di quelle che ti lasciano l'amaro in bocca e un forte senso di impotenza. Abbiamo ascoltato racconti dalla Cecenia, all'Eritrea, alla Nigeria al quartiere di Napoli Barra su bambini-soldato, donne-kamikaze, bambine vendute dalle madri per cento dollari, disperati che hanno tentato di arrivare in occidente e, abbandonati nel deserto, hanno trovato la morte sepolti poi dalla sabbia.
Tutte testimonianze che lasciano senza parole, indignati, arrabbiati e umiliati per una realtà terribile, che non si conosce, che non si vuole o non si può conoscere.
Chi volesse approfondire, chi fosse interessato a saperne di più, direttamente da chi ha visto e può testimoniare, è atteso all'installazione dello scultore Rinaldo Capaldi: non mancate.
Nessun commento:
Posta un commento