... Tanto prima di giugno non scappate!
Così stava scritto, di pugno degli alunni, sulla porta di ogni aula scolastica ai miei tempi liceali, quelli sì infernali - ciao prof!
Si comincia, domani si ricomincia la meravigliosa quotidianità scolastica, non vedo l'ora!
Peccato che ormai io sia la mamma, per i miei pargoli invece nessun entusiasmo manifesto, nessuna emozione espressa, nessun batticuore, niente.
Perché?
Primo - dice la mia dolce metà - perché sono io l'eccezione e i nostri figli la regola: a nessuno piace andare a scuola; secondo, perché con questa storia che è bello studiare e imparare ho saturato la sopportazione familiare, in pratica nessuno mi ascolta più, nessuno mi sopporta più etc etc.
Bene, queste sì che sono soddisfazioni: impegno, fatica, sudore celebrale e alla fine grandi risultati: beata me!
La mia concezione romantica è stata agevolmente smontata, frantumata e calpestata dalla malefica prole, che avrebbe preferito allungare ancora gioco al'aria aperta, giri in bici e litigate ludiche! E il padre che li incoraggia, li conforta e li appoggia, anche con gli scarsi risultati dei compiti estivi... Sconfitta su tutti i fronti, mi appresto ad affrontare l'ultima notte di vacanze nell'attesa del suono della campanella che mi riporterà indietro negli anni, quando una lacrimuccia saluterà i miei pargoli sempre più grandi, autonomi e forti delle loro scelte.
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