Come anticipato l'altro giorno, ho provato un esperimento in prima/undici anni: ho letto ai miei alunni e ai piccoli ospiti qualche pagina dal libro Cuore, buon risultato, anzi ho sfruttato due racconti mensili del maestro Perboni anche per una supplenza in seconda.
Devo confessare che certi protagonisti fanno ancora molto effetto, catturano l'attenzione dei giovani, che si immedesimano anche perché sono loro coetanei: la caduta della piccola vedetta lombarda ha ammutolito tutta la classe così come il coraggio del tamburino sardo e alla fine molti sono stati quelli rimasti male; invece il patriota padovano ha compiuto gesti, per molti alunni, inspiegabili: come rinunciare ai soldi offerti da parte un bimbo povero e disgraziato per un'offesa oggi purtroppo ripetuta?
Devo confessare che un poco mi sono commossa anch'io riflettendo sul rapporto padre-figlio/scrivano fiorentino: rileggere alcuni brani da genitore ti scombussola, proprio così, perché ho vissuto con consapevolezza diversa i gesti e le parole del babbo, insoddisfatto del rendimento scolastico del figlio e per questo adirato, offeso e quasi estraniato dalla vita familiare.
Potenza della lettura.
Comunque, seguire il dibattito e la riflessione scaturiti da poche ma intense pagine di un libro, in un gruppo di piccoli alunni é veramente interessante, non si finirebbe mai di ascoltarli, specie quando poi cominciano a mischiare pensieri propri e dei parenti, aneddoti familiari e vicissitudini per loro correlate.
Hai visto... sono loro i veri protagonisti!
RispondiEliminaVero!
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