sabato 13 agosto 2022

OSPITI DI STASH, BALTHUS E MONTECALVELLO

  Abbiamo partecipato ad una visita guidata di A. R. Properzi al Castello di proprietà del figlio del pittore Balthus, Stanislas Klossowski a Montecalvello, campagna viterbese, borgo quasi disabitato tra Lazio e Umbria, silenzio dintorno di pace e ritmi lenti.

 Una scoperta bellissima, uno scrigno di tesori pittorici, decorativi, significati sottesi, arte esoterica da interpretare, restauro conservativo di grande riuscita, perfetto incontro tra passato e presente, dimora storica ritrovata restaurata rivalutata e residenza di famiglia che si trasmette di padre in figlio.

 La vita pubblica e privata del restauratore di Villa Medici - Accademia di Francia a Roma, noto pittore e proprietario del Castello dal 1970 è estremamente interessante, la sua concezione del lavoro, del restauro, del gruppo di esperti di cui si è avvalso per riportare agli antichi splendori questa sua dimora a dispetto di famiglie disinteressate, intemperie, magazzini e granai, adattamenti vari.

 Gli ambienti dei vari piani di visita sono ricchi di storia, pregni di messaggi dal passato, preziosi di spunti mitologici, putti e puttine, volti incorniciati, grottesche e stemmi familiari ovunque; i rimandi alla storia del Quattrocento e Cinquecento italiano richiamano alla memoria i circoli degli intellettuali e i libri che venivano letti interpretati tradotti, la Riforma di Lutero e le simpatie anche in seno alla Chiesa Cattolica, la Battaglia di Lepanto, la costruzione del Sacro Bosco di Bomarzo e tanto altro, fino ad arrivare al fermo immagine del Castello in fase di copertura del tetto con gli operai sospesi a lavorare.

 Meraviglia.

 Dal cortile alla camera del Maestro, dalle prigioni allo studio con una pagina di giornale del 1973, dai Monaldeschi ai Giustiniani agli Orsini ai Pamphili corre la Storia di questa Terra tra Attigliano, Giove e Mugnano, ma anche di Roma e del Papato.

 Una bella iniziativa, per circa tre ore di visita con la partecipazione costante del proprietario di casa, presenza piacevole a ricordare con orgoglio il lavoro del padre, le scelte di vita, la collezione materna e la stanza orientale, una chicca che proprio non ti aspetti.













 

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