Nessun intento moraleggiante, critico o polemico, ma una riflessione dovuta.
Mia figlia, creativa colorata fantasiosa, ha scelto di studiare al Liceo Artistico di Viterbo, dopo le medie tanto "difficili" per lei da digerire, nell'impostazione seriosa, accademica e inquadrata nella classe modello in cui si è ritrovata, amicizie a parte con cui ha legato in modo fraterno.
È entusiasta, felice di frequentare tutte le materie, adora ogni manifestazione dell'estro creativo, segue con interesse e progetta il suo futuro, ma...
Secondo il sentire comune, da questo lato della nostra provincia, per i ben pensanti e compagnia brancaleone, non sarebbe una scuola "buona", frequentata da chi tiene voglia di studiare, chi è impegnato, chi possiede alte qualità intellettive, fermo poi restando il fatto che quanto creano i liceali con creta, pastelli o china gli altri non sappiano fare, per esempio.
Dalla parte di Civita Castellana, per esempio, il Liceo Artistico gode di ottima fama e viene scelto ANCHE da chi raggiunge buoni voti finali, perché quel che conta è la dote, il carisma, la peculiarità. Appunto.
E così rileviamo altri pregiudizi su chi viene dal paesello rispetto a chi abita in città, chi vive in campagna rispetto agli urbani, chi è frutto di famiglie medio-alte e chi invece appartiene al proletariato, si usa ancora questa parola?
Mia figlia, quella che non è uscita dalle medie con un voto stellare, non si è iscritta al glorioso istituto, che studia materie pratiche e manuali, partecipa con me ad ogni evento culturale, che sia presentazione di libro o vernissage di mostra, conosce tutti i luoghi Patrimonio UNESCO nei dintorni, entra in ogni museo o laboratorio usufruibile, coltiva la passione della fotografia...
Però, non mettiamo come schermo la famiglia: se la differenza la fa la famiglia di origine o le passioni dei genitori, allora la scuola in tutto questo che ruolo riveste? È una domanda che mi pongo come insegnante, naturalmente, per capire se sono o meno efficace, se posso spingere su determinate questioni, chiedere impegno solo in classe o anche in situazioni pomeridiane e tanti altri dubbi.
Io vivo di interrogativi, mi circondo di dubbi e spulcio domande.
Prego, chiaritemi.
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