Sulla battigia, cammini per i fatti tuoi a testa bassa, pensando ai casini che riesci a creare, alle fregature, ai vari impedimenti e poi trovi una moneta o qualche chincaglieria, per caso, senza aver sperato in nessun colpo di quella fortuna che invece ora ti sembra si sia girata dalla tua parte.
Stai sdraiato sul tuo telo e cerchi di dormire, di rilassarti e di non pensare a nulla, perché il mondo esterno ti sembra lontano ed estraneo, poi la signora accanto in preda ad un attacco di logorrea acuta ti guarda di sottecchi, ti spia e attacca bottone, una domanda dietro l'altra, una considerazione sui massimi sistemi filosofica da conferenza ONU e cominciano a girarti, ma devi sorridere, rispondere per non dare un cattivo esempio e per non sembrare scortese.
Hai deciso di abbronzarti, spalmata di crema, unta per assorbire ogni raggio ultravioletto dell'universo intero, vuoi un bel colorito e non il solito smorto biancume del resto dell'anno, da povero sfigato, sei pronto... Poi arriva una comitiva di ragazzi, zaino in spalla e poco altro, un pallone, un magnifico solido pallone per calciare quattro tiri, tutto il giorno, alzando una tempesta di sabbia che ti ritrovi panato, pronto a puntino per la cottura.
E ultimamente il mare sui social è l'immagine più gettonata per esprimere il coinvolgimento, la pena, l'interesse del mondo per tutto quello che viene postato, condiviso e rivelato da chi, come me, pensa di scrivere o fotografare qualcosa di interessante e cioè
LA VASTITÀ DEL CAZZ@ CHE ME NE FREGA!
OGNI TANTO, FACCIAMOCI DUE RISATE... GRAZIE PER L'ATTENZIONE!
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