Dunque ragioniamo insieme di questa notizia/non notizia, letta - manco a dirlo - dai social più social: zitella é meglio.
Lo sapete, sono tradizionalista, antica, antiquata, giurassica, biblica, sorpassata, sorvolata, sepolta, subissata, ma... Ognuno sia libero di esprimere il proprio punto di vista e la visione della vita, di organizzare la propria esistenza in base a esigenze, priorità e mete finali, progresso, emancipazione o credo politico, religioso e filosofico.
Già ho il mio bel pensare e arrabattarmi tra carriera e famiglia: le due realtà secondo me sono di difficile convivenza, non perché non creda nella forza della donna, ma mi rendo conto che le energie per affrontare al meglio il tutto non bastano, inevitabilmente si aprono delle falle, non si può arrivare a coprire ogni esigenza di ogni singolo componente familiare e tornare tardi dal lavoro, crollare sul letto e aspettare il fine settimana per pulire alla perfezione. Figuriamoci ad alti livelli.
Comunque, nell'articolo suddetto si esalta la figura della donna sola, sicura di sé, indipendente, autonoma: tutto giusto, ci mancherebbe solo che si esaltasse ancora la donna ombra dell'uomo, sottomessa e incatenata al volere maschile.
Però.
Quando mi si dice che la donna non ha più bisogno dell'uomo per procreare, beh, mi infervoro, mi parte il tic nervoso: ma come si fa a pensare che la vita sia SOLO l'unione di due cellule, ma stiamo scherzando? Facciamo credere al mondo che per un figlio basta un vitro? E per tutta la vita chi penserebbe alle sue esigenze? Ogni creatura ha bisogno di un padre e di una madre nella crescita, non dico a livello di nutrimento, vestiario o soldi in tasca, anche se questo é di fondamentale importanza, non lo neghiamo, ma partire dall'inizio con l'idea di cominciare IL viaggio di una nuova esistenza da sole, no!
Sarà che si avvicina il ventesimo anniversario della morte di mio padre, che ancora cerco e piango, chiedetelo a mia sorella e a chi come lei ha perso un genitore da piccoli se la sua vita é stata facile, se il genitore rimasto é riuscito a coprire tutti gli aspetti, quante volte ha pianto pensando a chi non avrebbe mai più rivisto, festeggiato o stretto in un abbraccio. E tutte le ricorrenze, le feste, i traguardi raggiunti? Manca sempre qualcuno, ma non uno qualsiasi...
E mi si vuol far credere che sia una scelta corretta, privare di proposito un figlio della sua metà emozionale? Ma fatemi il piacere di non scrivere certe stronz@t%
http://d.repubblica.it/lifestyle/2015/06/30/news/zitelle_non_sposarsi_e_una_scelta_kate_bolick_film_romanzi-2670956/
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