La trama è netta, semplice e per noi poveri Italiani impossibile da vivere: una neo-laureata carina ma senza stile assunta per un anno dal direttore della rivista più esclusiva di moda, buone capacità, sbattuta in città lontano da tutti, un'amica dal cuore studentessa modello alcolizzata.
Il bene e il male, la moda assoluta costosa e fatua contro la triste comodità, la carriera ad ogni costo e i bisogni familiari, Amore contro Carriera, Parigi e le sfilate snobbate per la disoccupazione felice e alleggerita da mamma e babbo...
Comunque un romanzo di formazione: la protagonista passa da essere additata come brutto anatroccolo a reginetta della redazione, lavoro e sacrifici per arrivare ai complimenti del capo, anche se poi quasi alla fine si getta la spugna per una tragedia oltreoceano e si manda tutto a quel paese...
Non so quanto possa corrispondere alla verità la vita della giovane assistente: si fanno carte false per apparire e splendere sotto i riflettori, chi lascerebbe un posto ambito, alla destra del capo per il nulla? Come si può trovare il coraggio di rispondere a parolacce in mezzo al pubblico al vertice dell'azienda, a colei che tiene in mano il tuo futuro pur con tante attenuanti di nevrosi e pazzia?
La famosa gavetta, molti neanche intendono farla, si sentono pronti per un buon stipendio o, meglio, rifiutano l'apprendistato gratuito: non credo che molte ragazze oggi sceglierebbero la famiglia e l'amichetta al posto della carriera, della libertà economica e dell'autonomia.
Ci vuole coraggio, questo è sicuro, per cominciare dal nulla, per allontanarsi dalla casa paterna e per scrivere un libro sulla propria vita.
Consiglio il libro a tutte le donne, forti e determinate, ma anche a quelle indecise sul futuro: il capo è una donna senza cuore, che sfrutta e non gratifica, la protagonista è una ventenne appena uscita dall'università con in testa un sogno da realizzare e ottime capacità per arrivarci.
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