giovedì 28 settembre 2017

QUANDO LA BUONA SCUOLA

 Scrivo da neofita, ne ho di strada da percorrere, ma voglio comunque portare un piccolo contributo alla causa scolastica... o no?

 Ho ottenuto il mio primo incarico annuale presso una scuola secondaria di primo grado, ciò significa che questa volta non sono "quella stron#@ della supplente", no, la cattedra é mia per tutto l'anno, se Dio vuole, fino agli scrutini, fino agli esami.
 Grandissima fortuna avere un lavoro, grandissima fortuna avere un lavoro che mi piace e ben retribuito anche se - come si dice - in cul# alla luna!
 Sì, opero in uno sperduto puntino della provincia, lontano da casa, ma va bene così, mi trovo benissimo, ambiente - colleghi - struttura - e non ultimi i ragazzi, quei poveri disgraziati dei miei studenti, che sono sotto le mie grinfie malefiche.
 Bene, realtà piccola, ma talmente piccola che in paese manca una biblioteca e difficilmente i genitori accompagnano i pargoli a quella del paese vicino, magari agli allenamenti anche alla periferia di Roma sì, ma a prendere in prestito un libro, é dura...
 Comunque, questa é la situazione, allora é scattata l'idea: organizzare una biblioteca scolastica, negli ambienti frequentati giornalmente dai ragazzi; basta trovare una stanza, una parte di stanza, una parete, uno scaffale, un armadio, uno scatolone o qualcosa che li contenga, in bella mostra, in ordine... Le docenti non si scoraggiano, comincia il giro di richieste a destra e a manca di vecchi volumi, di edizioni sorpassate, di libri inutilizzati, tenuti in deposito e in cantina.
 Grande risposta, grande entusiasmo: ci si mobilita in orario extra, si cerca la soluzione migliore, l'idea più accattivante, la formula magica per attirare e invogliare i giovani alla lettura almeno dei classici che meritano attenzione, ma anche opere di autori giovani, emergenti, che magari sono più vicini alle loro corde. Che non ci si inventa pur di raggiungere un risultato soddisfacente? Senza imporre altre spese alle famiglie, senza chiedere fondi al dirigente, di cui già si conosce la risposta.
 Dunque se voi che state leggendo vi ritrovate a possedere volumi superflui, libri in buono stato giacenti in cerca di giovani lettori, siete invitati a condividere la vostra fortuna libresca, libraria, cartacea, con chi scrive, sarete ringraziati con le lacrime agli occhi dalle giovani menti.

 Ecco la scuola italiana: molta inventiva, creatività, risorse umane a fondo perduto, che all'occorrenza mettano mano al proprio portafogli, il tutto senza alcuna spesa aggiuntiva, mi raccomando. Sono nuova, non so come funzioni o giri il mondo, ma imparo velocemente.

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