lunedì 7 agosto 2017

DUBBIO ATROCE, ATROCE DUBBIO

 Oggi rimuginavo tra me e me, sull'esistenza, sul cosmo, sulla ripetitività di certe situazioni - quello che ho fatto in giornata lo ripeterò probabilmente anche domani - insomma una situazione molto leopardiana.


 Mi sono ritrovata a scorrere i miei MILLEQUATTROCENTO articoli e ho iniziato a confrontare, valutare, ponderare le mie posizioni, le mie considerazioni, quel che di buono o di cattivo, quel che di ottimo o di pessimo ho scritto in ventotto mesi di esistenza critica.
 Allora mi è sorto un dubbio amletico: ma a chi e a cosa serve tutto questo? Per chi o per che cosa scrivo quotidianamente?
 Mi sono posta le domande e ho provato anche a trovare le risposte.

Vi interessa trovare tanti argomenti, tanto diversi e per certi versi opposti?
 Si passa dall'arte alla poesia, dalla dominatrice alle mie disavventure domestiche, dal mio arrangiarmi a citazioni omeriche, sarà cosa buona e giusta continuare?

 Alcuni hanno cercato o cercano visibilità, sì insomma la cara e vecchia pubblicità attraverso questo canale "gratuito" - secondo il loro punto di vista - riparandosi dietro la solita parolina magica, dalle mille sfumature in nome dell'amicizia. Certe persone sono rimaste in contatto con me fino a quando ho risposto di sì alle loro richieste, poi vista la mal parata si sono dileguate, pace. C'è pure chi non mi saluta più, meglio! Però mi dispiace.
 Moltissimi leggono e pochi interagiscono, pochissimi lasciano impronta del loro passaggio, certe volte mi sento scema, specie quando mi commentano quel che ho scritto, senza aver visto mai un loro "mi piace".

 Cosa pensare allora?
Quid est veritas? "Che cosa è la verità?".
 Prego, a voi la parola.

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