Sembra uno scherzo, ma non é così.
Scrivo queste poche righe dopo aver pensato molto, aver osservato, ponderato e fotografato la piazza principale del paesello in diverse ore della giornata e in giorni diversi: sempre la stessa situazione più o meno critica, comunque pessima e di questo il mio cuore storico-artistico soffre.
Ci avevano provato in molti: il mercato settimanale del venerdì, il Festival del Jazz, qualche spettacolo teatrale, le tante esibizioni della Sagra, ma poi con una lenta agonia la Piazza si è spenta.
Non sto qui a bacchettare nessuno, ma non è possibile, a mio modesto modo di pensare, lasciare la propria autovettura ore ed ore davanti al duomo, ai diversi locali in seconda se non in terza fila. Ho assistito a diverse scene da Far West con i baristi che, interrotto il loro lavoro e armati di santa pazienza, sono scesi in strada ad aiutare gli automobilisti a far manovra, districarsi e riconquistare la libertà.
- Abitare in centro è un privilegio - mia madre dimora a cento metri sulla strada principale di accesso al paese - e una responsabilità; chi ha il proprio esercizio commerciale gode di una vetrina particolare, ma non la sfrutta a dovere.
Non voglio neanche ricordare i bei tempi andati di serate sonore, esibite, di film e teatro, ma la piazza di giorno soffoca per il traffico e il parcheggio selvaggio, di sera dorme sonni tranquilli anche in queste calde serate estive: pochi avventori, tranquilli, sornioni e poco ingombranti.
Senza commentare del verde, dei fiori, dei vasi o delle decorazioni floreali che praticamente non esistono se non in rari e sporadici/rinsecchiti casi estremi.
Peccato, un vero enorme peccato.
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