Ho usato il verbo all'imperativo non a caso, ma le parole non sono mai a caso.
Leggimi una storia, secondo me, é uno degli inviti più interessanti che un bambino possa farti: avete presente quanto sia intensa e frenetica la giornata di un bimbo, tra attività giochi cartoni disegni amichetti parco animaletti veri o finti nonni... E allora quando si ferma, quando vuole stabilire un contatto con te, forte, silenzioso e di massima attenzione, ti chiede di leggere, momento di condivisione, di parole all'unisono, di riflessioni biunivoche.
Lettura e poi a seguire altre parole, commenti, magari un disegno, sicuramente un'idea che é nata da qualche espressione forte o strana o mai sentita e poi il futuro, il continuo della vicenda, come va a finire oltre...
E certe storie non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano: un bambino non si dimentica mai una storia interessante, specie se associata a un momento particolare, un evento, una persona, un'attività di laboratorio.
E poi le storie non deludono mai; se proprio non finissero come dovrebbero, allora, si aggiustano, si ricuciono, si sezionano e si cambia qualche particolare, in fondo ai bambini e alla loro sfrenata fantasia tutto é permesso...
Leggimi una storia, allora, in biblioteca ad esempio si può, giovedì ore 17:00, non perdete l'occasione.
Attenzione! La biblioteca del paesello ha aderito ad un'iniziativa veramente carina: tutto quello che si realizza da anni in silenzio, grazie ai moderni mezzi social ora é visibile, mondiale, globale, date un'occhiata e, se vi fa piacere, cliccate il pollice o qualsiasi altra reazione...
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