Più o meno questo il concetto di noi mamme di oggi, che ne pensate?
Dall'inizio: ho visto una mamma prendere da parte l'amichetta della figlia e redarguirla con un viso un po' duro, serioso, non ne conosco però il motivo, non ho domandato nulla alla signora, ho solo intercettato che si trattava di prese in giro ed emarginazione, parolone, ma altro termine non mi viene.
Dunque: come si sarebbe comportata mia madre in simile caso? Niente, mia madre non ha mai preso parte ai miei "dolori" fanciulleschi. Ho avuto la fortuna di giocare interi mesi estivi nel vicinato, fuori casa, con amichetti di tutte le età: la conta, le corse, le bambole, nascondino, ma anche le botte, le spinte e i calci, ci stava tutto e nessun adulto mai che intervenisse. Si tornava a casa sporchi, "sgrugnati" con i graffi, il sangue, lividi in varie parti del corpo, ma mai nessun tribunale maggiorenne: lì iniziava e lì finiva la diatriba.
Stessa fortuna per i miei pargoli, anche se il piccoletto paga un po' lo scotto di essere preso di mira dai grandi: a casa lo coccoliamo, gli suggeriamo qualche brutta risposta, ma poi scende a giocare e se la vede da solo, non mi sembra corretto vestire i panni della paladina della giustizia con i suoi amichetti, per quanto antipatici.
Ritengo che i bimbi debbano vedersela da soli, alla pari, imparare a gestire rabbia e frustrazioni con i coetanei, l'adulto di solito ha una visione "distorta", vede più nero, più malizia del piccolo, avendo un bagaglio di esperienze più pesante e "digerito".
E poi intervenendo si genera un risentimento degli amichetti nei confronti dell'offeso/difeso, che diventa molto rischioso, potrebbe innescare altre prese in giro o comunque un allontanamento, un'esclusione dello stesso.
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