sabato 1 luglio 2017

GUARDA QUELLA...

 Stavo riflettendo su quanto sia difficile crearsi una certa reputazione in un paesello e quanto sia altrettanto facile perderla, macchiarla, cadere.
 È  una lotta per tutta la vita; se nasci in una famiglia disgraziata, poi, la tua fama e la tua reputazione ti precedono, non che si possa cambiare molto, così come se nasci in una famiglia bene, nobile, altolocata, per qualsiasi faccenda poco chiara sarai sempre scusato sin dall'inizio.
 Mi è capitato di sentire certi discorsi tra comari, quando succede qualche fattaccio: il primo ad essere imputato è sempre il figlio meno fortunato, poi non si crede alle proprie orecchie se invece il colpevole risulta il pupillo, l'erede, il delfino...

 Sono molto soddisfatta della mia umile posizione raggiunta con tanto impegno e studio, non che sia gran cosa per parecchi, sono sempre una qualsiasi del popolo, una di basse origini, pace: meglio essere sottovalutati e poi dimostrare quanto si vale strada facendo.

 Comunque sia, la reputazione oggi viene messa a dura prova da una semplice, innocua fotografia rubata, un'istantanea scattata con quell'infernale aggeggio, che tutti stringiamo tra le mani e sfioriamo con il pollice. Lo sapete, anch'io quando mi alleno porto sempre il  macchinario per immortalare qualche bel soggetto antipatico, volgare o malandato ma inanimato, sempre. Invece, purtroppo, leggo dai social di donne in carne sbeffeggiate, donne struccate derise, donne libere nei movimenti e nella moda riprese e postate immediatamente per raccogliere, racimolare più pollici possibile: cosa non si escogiterebbe per un "mi piace"!

 Ma vi sembra giusto? Facile acchiappare in tempi estivi una povera crista scarmigliata, accaldata, un vecchietto in calzini bianchi e ciabatte, infradito improbabili o calzoncini calati, dov'è il bello, lo spiritoso? Che almeno non si riconosca il viso...
 Se capitasse a me, con tutti i problemi che mi faccio di bellezza, anzi bruttezza corporea, cadrei in una sorta di depressione, perché essere sputtanat@ sui social è per sempre, mondiale, globale; per non parlare dei pargoli, mai.

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